04May
Coworking: un nuovo modo di lavorare
L'economista statunitense J. Rifkin, nel suo libro “La società a costo marginale zero” sottolinea come si stia sempre più affermando un nuovo modello economico che mette al centro il valore della “condivisione”, a scapito dello “scambio monetario” (si pensi alla crescita della share-economy).
La “condivisione” non è solamente funzionale per fronteggiare la crisi economica, ma anche necessaria per il superamento di una società sempre più individualizzata. Diviene la risposta che la società civile ha deciso di dare per soddisfare dei bisogni nuovi o insoddisfatti: questa è innovazione sociale!
Basta pensare all’esplosione che ha avuto in questi ultimi hanno la share economy. Devo andare a Milano? Cerco persone che quello stesso giorno devono fare il mio stesso viaggio e condivido le spese. Ho bisogno di imparare il russo? Cerco qualcuno che mi può impartire lezioni di questa lingua ed in cambio mi impegno a svolgere dei lavori domestici…
In linea con questa idea riteniamo che il Coworking può rappresentare una risposta nuova ed efficace alla difficile situazione lavorativa che molti giovani e meno giovani stanno vivendo.
Per Coworking intendiamo un ecosistema di risorse, ispirazioni, opportunità di collaborazione dove avvengono processi di contaminazione e interazione da parte di lavoratori di organizzazioni diverse o senza organizzazione.
Non è da intendersi tanto come uno spazio diverso dove può lavorare il professionista o lo startupper, ma come uno schema di modello diverso di lavoro, che risponde ad un modello di economia aperta e collaborativa.